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AIIC Italy News

10/09/2020
Cosa fare perché “il rapporto a distanza” funzioni, parte I
Private Market Sector Standing Committee

Gli interpreti sono fondamentali per il successo di qualsiasi evento multilingue, in presenza, virtuale o ibrido. Rob Davidson di MICE Knowledge ha incontrato la Standing Committee del Private Market Sector di AIIC, l’Associazione Internazionale di Interpreti di Conferenza, per parlare di come gli interpreti professionisti stiano affrontando la pandemia che si è abbattuta come un uragano sul mondo del MICE, costringendo molti di noi a partecipare agli eventi direttamente da casa.

 

L’interpretariato a distanza è davvero diverso rispetto all’interpretariato in presenza?

C’è un abisso. Lavorare da un hub o da un home office (nel caso di lock-down o altre misure di restrizione sociale) è sicuramente diverso rispetto al lavoro in presenza. Parliamo di remote simultaneous interpreting (RSI), una modalità di interpretariato a distanza in cui gli interpreti sono in un luogo diverso rispetto ai relatori e/o al pubblico e il prodotto del loro lavoro (l’interpretazione del messaggio) viene inviato simultaneamente alla trasmissione dell’audio dei relatori tramite un canale separato.  Se pure esistono somiglianze con l’interpretariato simultaneo con una cabina posizionata presso il luogo dell’evento, è altrettanto vero che questa modalità implica una ridotta interazione con i relatori e il pubblico.  Questo ha importanti ripercussioni sugli aspetti comunicativi della traduzione. Per un servizio di interpretariato valido ed efficace è necessario ovviare a una serie di ostacoli di natura tecnica, come ad esempio garantire una connessione internet stabile, fornire un input audio di qualità e risolvere problemi legati al possibile mal funzionamento dei dispositivi utilizzati. Per tutti questi motivi l’AIIC ha sempre ribadito una forte preferenza per linterpretariato in presenza rispetto allRSI.

 

 

Prendendo atto degli effetti immediati della crisi innescata dal COVID-19 anche sul flusso di lavoro degli interpreti, a marzo 2020, lAIIC ha stilato una serie di linee guida sullinterpretariato a distanza per aiutare gli interpreti e i rispettivi clienti a gestire la situazione di emergenza.

Le linee guida puntano a attenuare alcune delle problematiche tecniche che rendono lRSI gravoso per gli interpreti e frustrante per i partecipanti:

·       scarsa qualità audio, spesso dovuta all’utilizzo da parte dei relatori di microfoni tecnicamente non adeguati o, in generale, a una trasmissione di bassa qualità del segnale audio;

·       audio tossico e shock acustici (nel gergo degli interpreti si intendono i rumori non intenzionali e improvvisi dovuti a un rientro audio o a problemi tecnici, che possono talvolta causare danni alludito);

·       scarsa qualità video con immagini sfocate e asincronia tra il labiale e l'audio;

·       connessione internet instabile che disturba laudio e le immagini video.

 

C’è poi unaltra differenza lampante: un servizio di interpretariato di conferenza è il prodotto di un lavoro di squadra. Lavorare senza il collega di cabina al proprio fianco può essere spiazzante per un interprete e avere conseguenze negative sulla qualità del lavoro. Naturalmente come professionisti siamo in grado di gestire la situazione e attenuarne gli effetti destabilizzanti, ma lo sforzo aggiuntivo fa sentire il proprio peso.

 

La tecnologia è all’altezza? Quali miglioramenti potrebbero risultare utili?

 

La tecnologia dellRSI ha fatto passi da giganti, ma ci sono ancora numerosi margini di miglioramento. Un aspetto che salta subito allocchio è il carico cognitivo. Sarebbe auspicabile che le piattaforme di RSI snellissero le interfacce per renderle più pulite e snelle. Questo richiederebbe meno RAM e meno ampiezza di banda internet e soprattutto consentirebbe a noi interpreti di concentrarci sul nostro lavoro: trasferire con precisione e accuratezza il messaggio del cliente in una lingua diversa. Maggiore è l'attenzione richiesta nella gestione del sistema, minore è la concentrazione che possiamo dedicare allinterpretariato.

Un altro aspetto molto dibattuto è la funzione di hand-over - ossia di passaggio del microfono tra colleghi - quando non si lavora nello stesso luogo fisico. Gli interpreti lavorano in team e devono potere comunicare tra loro per gestire il microfono in maniera rapida e senza sbavature. Questo è semplice quando si condivide la stessa cabina, ma può risultare problematico in un contesto RSI. Alcune piattaforme di RSI ci consentono di ascoltare la voce del relatore e contemporaneamente la traduzione del nostro collega di cabina. Anche in questo caso, però, la latenza dei microfoni e le difficoltà di comunicazione visiva tra gli interpreti aggiungono stress e spesso hanno un impatto sulla qualità del prodotto finale.

Anche in questo caso l’AIIC con la sua Taskforce on Distance Interpreting e il Technical and Health Committee è stata di grande aiuto per noi interpreti, con un’attenta valutazione delle tecnologie presenti sul mercato e della loro aderenza alle norme definite per la nostra professione. A marzo in particolare l’AIIC ha pubblicato una serie di raccomandazioni e unutile checklist per gli incarichi di interpretariato da casa, in extremis durante la pandemia. Questi documenti sono disponibili e consultabili sul nostro nuovo sito internet e lAIIC invita tutti, inclusi i non membri, a farvi riferimento.