Web - News - IT

Back Print

AIIC Italy News

17/10/2023
Interpreti: identikit di una professione
Traduzione e interpretazione partono entrambe da un’ottima e fondamentale conoscenza di due lingue, entrambe fanno da “ponte” tra un idioma e l’altro, ma l’interprete è chiamato a un compito particolarmente strategico: abilitare un’efficace comunicazione tra due interlocutori, senza zone d’ombra, senza incomprensioni e senza approssimazioni. Si tratta di un professionista che ascolta attentamente, registra mentalmente ogni vocabolo pronunciato nel corso della conversazione, analizza la forma sintattica delle frasi, ne afferra il concetto e tutto ciò che a esso è correlato e dà inizio alla traduzione prestando attenzione anche al linguaggio del corpo e all’intonazione. Aspetti, questi ultimi, fondamentali e imprescindibili, perché l’interprete incarna l’anima e la voce di chi parla e non funge soltanto da tramite tra un interlocutore e l’altro. A questo si aggiunge, poi, la tempestività: il tutto si svolge all’istante, senza tempi di rielaborazione o consultazione per individuare magari il termine corretto. L’interprete è chiamato a trovare la parola giusta al momento giusto.
Sono tante le caratteristiche e competenze che oggi questa figura professionale deve possedere e coltivare. Qui di seguito le principali:
 
Perfetta comprensione e padronanza delle lingue che formano la sua combinazione linguistica
Gli interpreti sono professionisti che devono avere una perfetta comprensione delle lingue a partire dalle quali e verso le quali lavorano ed essere consapevoli che queste rappresentano il proprio strumento di lavoro, e per questo è necessario averne una piena padronanza per poterne comprendere ed esprimere tutte le sfumature e trasferirle a loro volta.

Cultura generale, apertura di spirito e promozione del multilinguismo
Gli interpreti sono chiamati ad aggiornare costantemente le proprie conoscenze per poter lavorare su soggetti molto diversificati. Da una parte c’è la competenza nella lingua, dall’altra una variegata conoscenza di microlingue e di contesti socio-economici in cui certi concetti, dichiarazioni e interventi devono essere inseriti. L’attenzione costante alla cultura generale resta un punto di forza per chi intende perseguire questa professione. Inoltre, dal momento che lingua e cultura sono strettamente legate, l’interprete deve assolutamente avere una buona conoscenza delle caratteristiche delle culture legate alle due lingue di cui fornisce un servizio di interpretariato. Le differenze culturali talvolta sono argomenti sensibili, ed è in quei frangenti che un buon interprete può dimostrare tutto il suo valore. Un interprete, infatti, non è solo un professionista che si occupa di “mediazione” linguistica e culturale, ma è anche e soprattutto un intellettuale con conoscenze che spaziano nei campi più disparati del sapere e il cui lavoro consente di proteggere, difendere e promuovere il multilinguismo concedendo così a tutti la possibilità di potersi esprimere al meglio nella propria lingua madre.

Capacità di adattamento

Non è un mestiere facile e neppure statico: interlocutori, contesti e ambienti di lavoro possono mutare continuamente. Gli interpreti sono chiamati quotidianamente a confrontarsi con diverse situazioni e devono poter interpretare qualsiasi tipo di discorso, qualunque sia il soggetto, il contesto, l'identità dei partecipanti e il luogo in cui è pronunciato. Una sfida non semplice e che richiede grande flessibilità, adattabilità e resilienza.

Puntualità e memoria
Si tratta di una professione che richiede estrema precisione e, al tempo stesso, grande puntualità. Il lavoro si svolge “qui ed ora”, in un tempo stabilito e non differibile che rende l’interprete necessario in un momento preciso e in luogo preciso. Anche un’ottima memoria, inoltre, è un requisito imprescindibile e per questa professione ne serve davvero tanta. Certo, si tratta di una caratteristica che non può essere improvvisata: ci vogliono ore e ore di studio e di pratica.
 
Disciplina, rigore ed etica
Può sembrare ridondante, ma un interprete professionista deve amare la disciplina, deve sapere quando e cosa studiare e anche come mantenere in esercizio le proprie conoscenze. Deve inoltre essere in grado di non far trasparire le opinioni personali durante il servizio di interpretariato per non influenzare, anche inconsciamente, il contenuto e il messaggio da trasmettere. A queste qualità si aggiunge un approccio etico, di importanza cruciale per questo lavoro. L'etica di un interprete poggia infatti su pilastri come la riservatezza, il rispetto e la consapevolezza dei propri limiti.